Obiettivo Bellezza : un nuovo concetto di formazione professionale per il benessere olistico

Obiettivo Bellezza : un nuovo concetto di formazione professionale per il benessere olistico

Da sempre attratta dal mondo del make up e da tutto ciò che fosse inerente al benessere psicofisico, ho cominciato ad apprendere le primissime nozioni legate al settore dell’estetica da quando, ancora molto giovane, mi capitò di leggere un’intervista ad un noto truccatore che in seguito riconobbi nella persona di Gil Cagné. Ogni pomeriggio, una nota emittente televisiva mandava in onda le sue lezioni di make up e in breve tempo Gil Cagné divenne il truccatore più ricercato dalle testate giornalistiche di settore nonché un punto di riferimento per chi voleva intraprendere questa professione. Oggi la tecnologia è entrata prepotentemente nella vita di tutti  noi modificando anche le modalità di comunicazione e di trasmissione delle conoscenze. La quantità di nozioni che si possono apprendere dal web sono innumerevoli eppure occorre saper discernere tra le tante offerte “formative”. Non è detto infatti che si possa sempre parlare di vera qualità! Ad esempio, sulla scia del fenomeno Clio Zammatteo che, attraverso il suo canale Youtube, è diventata l’icona del make up in tempi brevissimi, sono improvvisamente comparse centinaia di make up artists che, sfruttando in modo più o meno sapiente il nuovo mezzo di comunicazione offerto dal web, si sono attribuite la qualifica di “docenti” di trucco e bellezza.

Seguendo l’esempio dell’americana Michelle Phan e rispettando la logica della rete, in base alla quale per ottenere risultati occorre prima offrire qualcosa gratuitamente, ancora studentessa, Clio ha pensato di lanciarsi sul mercato con una strategia di web marketing : offrire lezioni gratuite di trucco allo sterminato popolo di Internet. Semplicemente “esercitandosi” davanti ad una webcam per ripassare la lezione del giorno, la giovane truccatrice si è ritrovata con migliaia di apprendiste e aspiranti make up artists desiderose di carpire i suoi “trucchi”! Il successo virtuale in breve tempo ha attirato l’attenzione di note case cosmetiche e testate giornalistiche che hanno contribuito ad estendere il fenomeno mediatico anche nel mondo reale. A questo punto mi sono chiesta quale potesse essere l’opinione di quei docenti di trucco che hanno alle spalle anni di studio, nonché un’esperienza decennale nel settore dell’estetica. Al fine di soddisfare questa mia curiosità, ma anche per approfondire la conoscenza sull’attuale panorama nell’ambito della formazione estetica, ho pensato di dare voce agli esperti del settore. Durante la fase di ricerca la mia attenzione si è soffermata sulla signora Patrizia Laudicino, una make up artist dalle doti imprenditoriali che ha saputo coniugare la passione per l’estetica con una nuova filosofia del wellness. Titolare della Scuola di Estetica Patrizia Laudicino, la signora Patrizia, da me intervistata, con professionalità e competenza ha parlato del suo personale concetto sulla bellezza e della sua filosofia professionale. “ La formazione è il primo passo verso il successo” questa frase, che è diventato anche lo slogan della scuola, è l’asse portante intorno al quale ruota tutta l’impostazione della sua offerta formativa. Pur riconoscendo l’indiscusso successo mediatico di fenomeni come quello di Clio Zammatteo, la signora Patrizia ritiene che non sia assolutamente possibile attuare un vero insegnamento dal web, almeno non in quelle discipline che necessariamente richiedono la presenza fisica del formatore, in quanto basate non solo su nozioni teoriche ma soprattutto su tecniche pratiche. Formatasi con maestri del settore come Gil Cagné, Stefano Anselmo ed Elisa Calcinari,  e dopo anni di lavoro con i migliori nomi del settore, la signora Patrizia è oggi docente di trucco nella sua scuola. Quando le ho chiesto se avesse mai tentato di insegnare attraverso il web, sorridendo mi ha risposto “ Non si può insegnare a truccare dal web! Si possono dare delle nozioni, ma stando sedute davanti ad una webcam non si possono rispettare le norme più elementari che ogni truccatore vero conosce! Nel mio lavoro io ritengo necessario e fondamentale il contatto umano perché oltre alla tecnica nel nostro mestiere entrano in gioco anche fattori interpersonali. Spesso chi si affida nelle mani di un truccatore desidera evidenziare gli aspetti positivi del proprio volto minimizzando i difetti, e si aspetta dal professionista tutta la pratica e l’abilità necessarie a portare a galla quel carisma che forse stenta a manifestarsi perché ci si sente “ bloccati” dalla presenza di quelle imperfezioni. Il compito del make up artist è dunque saper applicare innanzitutto un trucco correttivo! Truccare non vuol dire creare delle maschere, se non quando richiesto in ambito teatrale, televisivo  o cinematografico. Truccare significa creare armonia tra forme, misure e colori al fine di ottenere quella bellezza che va al di là della semplice apparenza esteriore.”

Dom: Cos’è per Lei la bellezza?

Per me la bellezza è ordine, proporzione, armonia. Esistono tanti tipi di bellezza, non è bello solo volto: il viso, semmai, è la massima espressione della bellezza. Esprimendomi con un gioco di parole direi che il trucco non deve mai essere un “ trucco” nel senso che il make up che applico non deve mai essere un artificio ma solo uno strumento sapientemente utilizzato per enfatizzare ciò che già è alla base di quel volto.”

Dom: Come si coniuga il concetto di bellezza con il wellness?

“ Le cose che ci rendono diversi sono le qualità che ci rendono belli.  Il compito di chi lavora nel settore dell’estetica non è semplicemente  far apparire belle le clienti ma soprattutto farle “ sentire” belle! Oggi tutti ricercano la bellezza, a volte anche con pretese assurde istigate da modelli ingannevoli proposti dai media, eppure spesso non si comprende che la vera bellezza viene da dentro. Il benessere psicofisico è l’aspetto  più importante perché quando si sta bene con se stessi quella bellezza interiore si trasmette anche all’esterno.”

Dom: Qual è la filosofia portante della Sua scuola di estetica?

“ Come ho detto, la bellezza viene dalla nostra interiorità quindi, oggi più che mai, bisogna insegnare alle ragazze che aspirano a lavorare nel settore dell’estetica che la bellezza è il risultato dell’interpretazione tra varie componenti del benessere. La società occidentale è fondata oramai sulla velocità, sul tutto e subito e noi abbiamo perso la capacità di rilassarci…viviamo come se fossimo costantemente in gara, in una maratona infinita in fuga contro il tempo. Abbiamo perso la capacità di stabilire un vero contatto con i nostri simili; al contrario degli indiani, per esempio, che ancora riescono a comprendere quanto sia importante il contatto fisico per il corretto sviluppo psicofisico del bambino, noi occidentali tendiamo a dare maggiore importanza all’aspetto esteriore, dedicando pochissimo tempo al benessere psicofisico. E così finisce che ci ritroviamo con un involucro bellissimo ma con una sensazione di disagio interiore. Pur essendo un’esperta di estetica, e dunque della bellezza che appare all’esterno, io ritengo che il benessere fisico sia più importante di quello esteriore e che l’unione dei due possa creare la vera bellezza, quella del fisico e dello spirito. Trovo il mio lavoro affascinante perché mi dà modo di imparare qualcosa di nuovo ogni giorno e dunque so che, se davvero si vuole diventare esperti del settore, occorre essere consapevoli che innanzitutto è necessario trovare il proprio equilibrio interiore. Il benessere psicofisico si trasmette all’esterno, attraverso gli occhi, specchio dell’anima, ma anche con aspetti del linguaggio verbale e  non verbale.

Dom.: Il Suo punto di vista è molto interessante, ma in che modo le Sue allieve possono raggiungere questo grado di preparazione e  professionalità?

Per me le allieve devono essere consapevoli che,una volta intrapreso un percorso formativo nella mia scuola, non possono prendere facili “scorciatoie” per raggiungere i risultati desiderati. La vera formazione professionale infatti, richiede impegno e sacrificio. Io intendo formare dei professionisti di alto profilo, che siano in grado di lavorare sia in proprio, rispettando tutte le norme etiche della professione, sia presso i migliori centri benessere. Molte persone credono che la scuola di estetica sia solo ed esclusivamente pratica, e non pensano che la pratica diventa di qualità solo se supportata da una solida formazione teorica alla base! Ogni giorno mi sforzo di far comprendere alle aspiranti operatrici del settore che la formazione in campo estetico passa necessariamente attraverso momenti di studio teorico.

Dom: Qual è dunque l’offerta formativa della Sua scuola, ovvero cosa la rende unica e competitiva?

Oramai è un dato di fatto che l’estetica va di pari passo con il wellness, e pertanto non è più concepibile pensare ad un tipo di formazione tradizionale  prettamente tecnico-laboratoriale. Il mio intento è quello di offrire alle mie allieve l’opportunità di formarsi secondo l’innovativo metodo del learning by doing, ovvero dell’apprendere attraverso l’esperienza diretta di alcune tecniche che si andranno poi ad applicare alle clienti. La scuola Laudicino intende formare a 360 gradi, proponendo all’interno del percorso modulare, oltre ai canonici corsi di ricostruzione unghie, make up e massaggio linfodrenante, anche il massaggio olistico e le lezioni di yoga. Ciò che le allieve apprenderanno attraverso le lezioni di massaggio olistico, declinato nelle sue svariate sfumature, è l’importanza fondamentale di saper lavorare con le giuste tecniche di manipolazione, recuperando al contempo quel contatto diretto con la cliente che vada ad agire, oltre che sull’aspetto fisico,anche sull’aspetto emozionale. Il massaggio olistico significa infatti proprio questo, effetti benefici sul corpo, certo, ma anche sulla mente. Altra innovazione nell’ambito dell’offerta formativa del corrente anno scolastico proposta dalla scuola “Laudicino” è il corso di yoga, nelle sue tre forme più efficaci, ovvero lo yoga Kundalini, lo Hatha yoga e lo yoga della meditazione.

Dom : Perché inserire una pratica come lo yoga in un percorso di formazione dedicato alla bellezza?

Come ho già avuto modo di affermare, oggi come oggi, l’estetica è indissolubilmente legata al mondo del wellness. Alberghi, centri termali, Spa, vogliono operatrici che non siano solo buoni tecnici ma persone “immerse” in ciò che fanno al fine di trasmettere benessere in quanto consapevoli della filosofia che applicano. Un bravo operatore del wellness non potrà mai essere una persona fredda e distaccata e, una disciplina come lo yoga, fondandosi su tecniche di meditazione e di concentrazione su un determinato obiettivo, può aiutare l’aspirante operatore del benessere a tirar fuori il proprio carisma. Lo yoga,  inoltre, serve ad imparare a lasciarsi andare ed ascoltare ciò che il nostro organismo ci comunica. La vita frenetica e le mille idee che affollano la nostra mente quotidianamente non ci invitano a dedicare del tempo al relax, e dunque viviamo in uno stato di continua tensione che nuoce in modo silente ma estremamente negativo alla nostra salute. Non è facile per noi occidentali concentrarci sui suoni interiori per far defluire le tensioni e le emozioni negative accumulate, ma se  impariamo che è davvero possibile raggiungere questo grado di concentrazione, sgombrando la mente da ogni pensiero, libereremo anche il nostro corpo dalle tossine provocate dallo stress, e ne trarremo dei benefici psicofisici che avranno senz’altro  ripercussioni positive su tutta la nostra vita.

Gli operatori, pertanto, devono essere istruiti bene a comprendere in prima persona cosa significa ben-essere. Da questa riflessione è nata l’idea di inserire le lezioni di yoga nel mio percorso formativo. La mia intenzione è quella di formare operatrici che sappiano applicare le tecniche di rilassamento tipiche dello yoga per raggiungere quel grado di calma interiore necessaria per trasmettere benessere alla cliente nel momento operativo. Io desidero che le mie allieve diventino persone altamente qualificate, anche attraverso esperienze dirette in strutture Spa come l’Adler di Treviso, di Chianciano o di Ischia. Sono fermamente convinta che l’eccellenza in qualsiasi ambito lavorativo si raggiunga attraverso delle strategie di insegnamento/apprendimento mirate, ed è per questo che non finirò mai di sottolineare l’importanza del benessere psicofisico, in primis dell’operatrice. Per concludere, dunque, ribadisco l’importanza della formazione professionale in quanto solo un professionista del wellness che abbia appreso il modo in cui rilassarsi può essere in grado di trasmettere calma e benessere al prossimo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...