Poesie Vive: quando la poesia diventa esperienza di lingua e di anima

Ci sono poesie che si leggono e si dimenticano. E poi ci sono poesie che ti vivono dentro, che cambiano il tuo respiro, che diventano luce nella tua quotidianità.
Con questa nuova rubrica, Poesie Vive, ho scelto di dare voce a testi inediti, autentici, vibranti, nati dalla penna e dall’anima di poeti, artisti come la mia amica Annagiulia Foglia, poetessa e cantante lirica che scrive parole capaci di cantare e di toccare il cuore.

Ma questa non sarà una rubrica come le altre. Qui la poesia diventa esperienza:

  • Emozione da sentire.
  • Visione da immaginare.
  • Strumento per imparare e immergersi nella lingua inglese.

Perché credo che la lingua viva dove vive l’emozione.
Ogni poesia diventa la porta di una lezione speciale, dove non solo impariamo parole nuove e strutture grammaticali, ma entriamo in contatto con aspetti culturali, letterari, musicali dei Paesi di lingua inglese.

Leggere, emozionarsi, imparare. È questo il viaggio che intraprendiamo oggi, lasciandoci guidare dalla luce calda di Persi nel Tramonto.
Non è una poesia da spiegare, ma da vivere, respirare, sussurrare tra un battito e l’altro del cuore.
Vi porto tra le sue pagine incandescenti, dove ogni verso accarezza l’anima come l’ultimo raggio di sole, intrecciandosi con i sogni irraggiungibili di Gatsby, l’eroe malinconico di F. S. Fitzgerald.
Preparatevi a varcare la soglia dell’emozione pura, là dove il tramonto diventa promessa, desiderio e magia.

Persi nel tramonto.

Persi nel tramonto,

amici  del cieco occhio di quel sole ironico ,

triste e moribondo.

Il quale annega nel suo blu,

tinto dalla terra che trasparente vien spodestato,

dall’antica amante.

Confidente ornata,

di schiuma seducente,

austera si,

mai sedicente.

E nel ricordo l’acceso fuoco va a scemare.

Il muto e rosso globo avvinto si rilascia

e poi scompare.

Lei in eterno, nuovamente l’avvolge, col suono del suo nome che gli vuol donare.

Tu sei Mare

ed io sono Sole.

Fluido e fuoco in naturale contrasto e perturbante Amore.

E alla fine del tempo quell’occhio si apre velatamente.

Dolcemente bagnato  dell’effimero orizzonte

che è veritiero presente.

Lost in the sunset.

Lost in the sunset,

friends of the blind eye of that ironic sun,

sad and dying.

Which drowns in its blue,

tinged by the earth that, transparent, is dethroned,

by the ancient lover.

Adorned confidante,

with seductive foam,

austere yes,

never self-styled.

And in memory the burning fire fades.

The silent, red, enthralled globe releases

and then disappears.

She, eternally, envelops him again, with the sound of her name that she wants to give him.

You are the Sea,

and I am the Sun.

Fluid and fire in natural contrast and disturbing Love.

And at the end of time that eye opens veiled.

Softly bathed in the ephemeral horizon

that is the truthful present.

Persi nel Tramonto: il brivido di una luce che non muore mai

C’è una luce che non brucia, ma ti accarezza.
Un fuoco che non consuma, ma ti sveglia.
È il tramonto. È poesia. È Persi nel Tramonto

Questa non è solo una poesia. È un varco, una fenditura dorata nel muro della quotidianità. Un attimo sospeso che ti strappa via dalla banalità delle ore, per farti respirare vita pura. Leggerla è come fermare il tempo, come lasciare che il sole scivoli dentro di te, colorando di rosso antico le stanze segrete della tua anima.

Ogni verso è un’onda che ti avvolge, un respiro caldo che ti sfiora la pelle, un ricordo sopito che si riaccende.
Il sole, ironico e morente, affonda nel blu, vinto ma non sconfitto, mentre il mare – l’amante eterno – lo accoglie tra le sue braccia fluenti. E poi, quella frase che rimane addosso come un tatuaggio di luce:
Tu sei Mare, ed io sono Sole
Un amore impossibile, un incontro che dura un battito di cuore eppure sembra eterno. Due opposti che si sfiorano solo nel tempo del tramonto. Due destini che si riconoscono e, nell’istante di perdersi, si trovano davvero.


Il filo dorato con Gatsby: un sogno all’orizzonte

Ci sono parole che diventano visioni. In The Great Gatsby, la luce verde sul molo di Daisy pulsa come un miraggio, una promessa mai mantenuta, un sogno che sfugge a un passo dalle dita. Prima ancora di quella luce, però, c’è il tramonto sul Long Island Sound: l’acqua che divide, l’orizzonte che chiama, il cielo che sfuma tra malinconia e desiderio.

Leggere Lost in the Sunset è come sedersi accanto a Gatsby, a piedi scalzi sul suo prato azzurro, e guardare il sole calare oltre la baia.
È sentire la stessa vertigine di chi ama troppo, di chi spera troppo, di chi sa che certi sogni vivono solo al confine tra luce e buio.
Eppure, a differenza di Gatsby, la poesia ci insegna a vivere l’adesso, a stringere quell’attimo tra le mani come fosse l’ultima possibilità di brillare. Perché a volte non serve un futuro lontano, basta un tramonto per sentirsi vivi.

La scossa emotiva che non dimentichi

Persi nel Tramonto non si legge. Si vive.
È un capitolo d’amore rubato al tempo, un istante in cui il respiro diventa più profondo, la pelle più sensibile, il cuore più fragile e più forte insieme. Ogni parola è una carezza che lascia il segno, ogni immagine è un fotogramma di un film che non vuoi finire.

Leggerla significa sentire il calore del sole scivolare su di te, mentre il mare respira piano, come se ti confidasse un segreto antico.
Significa ricordare che ci si perde solo per ritrovarsi. Che ogni addio è un inizio travestito. Che dentro il crepuscolo c’è una luce che non muore mai.

Questa poesia è una carezza che non dimentichi. Un capitolo d’amore rubato al tempo.
Leggerla significa ritrovare il coraggio di sentire, di vivere senza riserve, di lasciarsi scaldare anche solo per un attimo.

Leggila quando senti che il mondo ti scivola di dosso. Leggila quando hai un sogno che sembra sfuggire all’orizzonte. Leggila quando vuoi ritrovare la parte di te che non smette di brillare.

Perché Persi nel Tramonto è molto più di una poesia:
è una rinascita.
È il tuo tramonto.
È la tua luce.

Lascia un commento